Lacerba. Firenze, 1 Ottobre 1913. Anno I. n. 19. Very rare and important. Including Marinetti- Il Teatro di Varieta. Papini-Freghiamoci della Politica. Carra-Disegno. Soffici-Giornale di Bordo. Lacerba fu una rivista letteraria fiorentina fondata il 1º gennaio 1913 da Giovanni Papini e Ardengo Soffici in aperta polemica con Giuseppe Prezzolini, allora direttore de La Voce; si avvalse della collaborazione di Aldo Palazzeschi e Italo Tavolato ponendosi su posizioni simili a quelle del Leonardo e aderendo (per breve tempo) al Futurismo. Il quindicinale, stampato in caratteri rosso mattone ed in seguito neri, riprendeva il titolo dal poemetto del Trecento di Cecco d'Ascoli - L'acerba - inserendone nella testata un verso: «Qui non si canta al modo delle rane». La rivista dichiarava le sue tesi nella prima pagina dell'Introibo rivendicando la piena libertà e autonomia dell'arte, l'esaltazione anarchica del "genio" e del "superuomo" ed un rilancio della letteratura frammentaria. Papini, allora, scrive articoli provocatori come Freghiamoci della politica, Soffici scrive del Cubismo e tiene la rubrica fissa Giornale di bordo, Palazzeschi è presente con numerose liriche come Una casina di cristallo, Postille, Pizzicheria, Tavolato scrive articoli scandalistici come Elogio della prostituzione, Bestemmia contro la democrazia. La rivista, vista la sua natura e il suo programma, è pronta ad accogliere il contributo (che presto diventerà invadenza tematica) dei futuristi che - dal 15 marzo 1913 - iniziano ad occupare posti di primo piano. Compaiono così frequentemente i nomi di Filippo Tommaso Marinetti, Luciano Folgore, Umberto Boccioni, Carlo Carrà e Corrado Govoni. Nel n. 18 (15 settembre 1913), un "manifesto-sintesi" del poeta francese Guillaume Apollinaire riassume "L'antitradizione futurista", applicando la tecnica delle parole in libertà, mentre Boccioni, Carrà, Severini e Balla confermano a Marinetti, con le loro opere, l'idea della simultaneità. Nel n.20 del 15 ottobre 1913, Lacerba pubblica il Programma politico futurista, seguito da una Postilla del neofita futurista Papini. Il manifesto politico si rivolge agli elettori futuristi in vista delle elezioni del 26 ottobre 1913, le prime a suffragio universale maschile, invitandoli a votare contro le liste clerico-liberali-moderate di Giovanni Giolitti e del cattolico Vincenzo Ottorino Gentiloni e contro il programma democratico-repubblicano-socialista. Important Florentine avant-garde magazine founded by Giovanni Papini and Ardengo Soffici after they left La Voce to concentrate on the arts. During their alliance with Marinetti's Futurism, Lacerba became the movement's showcase, publishing many manifestos and experimental poems. Soffici's Parisian contacts brought contributions from Apollinaire and Max Jacob , including Apollinaire's Futurist manifesto. The editors promoted interest in Mallarmé , Lautréamont , and Laforgue , polemically claiming them as predecessors when they broke with Marinetti . Lacerba also published important work by Palazzeschi and early texts by Ungaretti , Sbarbaro , and Campana . From September 1914 it campaigned violently for intervention in World War I.
Autor: Papini & Soffici & Marinetti
Izdavač: Firenca
Izdanje: prvo / first
Godina: 1913
Uvez: meki